Scandalo Burning Sun: La Doppia Vita delle K-Pop Stars
Warning: il contenuto dell’articolo non è adatto a tutte le età, potrebbe contenere linguaggio crudo e violento e causare sconvolgimento per alcune persone.
Il seguente testo è un resoconto “schematico” di ciò che viene trattato nel documentario e vuole raccoglierne le principali parti. Nessuna opinione del nostro team è espressa al suo interno ed il nostro team non intende sentenziare giudizio sui protagonisti della vicenda.
Ricordiamo inoltre che in italia è attivo il numero 1522 contro la violenza sulle donne.
In Corea le stelle del K-Pop godono di fama, fortuna e milioni di fan femminili. Tuttavia, alcuni idol conducevano una doppia vita, nascondendo un mondo oscuro in cui video di donne drogate, violentate e umiliate venivano condivisi per mezzo di diverse chat. Questo segreto è venuto alla luce solo grazie alla fuga di messaggi privati tra i colpevoli, come riportato dalla BBC.
Le rivelazioni e le indagini
La giornalista Kang Kyung-yoon si è trovata immersa in una realtà cruda fatta di soldi, potere e abusi. Lo scandalo ha inizio con Jung Joon-young, accusato di “molka”, termine coreano che indica la registrazione illegale di video. Jung filmò infatti segretamente la sua ragazza durante un rapporto sessuale ed una volta scoperto nel 2016 questo innescò una serie di eventi che avrebbero rivelato abusi sessuali in tutta l’industria del K-Pop.
Durante le indagini, Jung ha evitato di consegnare il suo telefono alla polizia, affidandolo invece a una società di forense privata, che ha dichiarato i dati irrecuperabili. Tuttavia, una copia del contenuto del telefono è emersa tre anni dopo, mostrando chat di gruppo in cui Jung e i suoi amici condividevano video di violenze sessuali.
La rete di complicità e potere
Oltre a Jung, il gruppo includeva altre celebrità come Choi Jong-hoon, leader del gruppo rock FT Island, e Seungri, ex membro del supergruppo Big Bang. Seungri, noto per il suo stile di vita lussuoso e soprannominato “Seungstby” (in riferimento a Jay Gatsby), utilizzava le sue connessioni per attrarre investitori nei suoi affari, spesso offrendo donne come incentivo.
Le chat rivelavano un pattern di sfruttamento e abusi, con video che mostravano stupri di donne incoscienti, drogate con GHB. Le vittime, spesso ignare di essere state filmate, si trovavano esposte e umiliate pubblicamente.
Il Burning Sun e il sistema corrotto
Il Burning Sun, gestito da Seungri, è stato il fulcro dello scandalo. Situato nell’hotel Le Meridien a Gangnam, era noto per il trattamento preferenziale dei VIP, inclusi spazi segreti dove avvenivano abusi. Ex dipendenti hanno testimoniato che le donne venivano drogate e portate in stanze private, dove venivano poi violentate.
Nonostante le numerose denunce, il sospetto che la polizia insabbiasse i crimini divenne reale dopo la scoperta che un alto ufficiale di pulizia, Yoon Kyu-keun, aveva protetto il gruppo e i loro crimini.
La lotta per la giustizia
Le giornaliste Kang Kyung-yoon e Park Hyo-sil hanno svolto un ruolo cruciale nel portare alla luce questi crimini, nonostante le ripercussioni personali. Park, che aveva inizialmente riportato il caso di Jung nel 2016, ha subito molestie e attacchi personali. Kang, da parte sua, ha continuato l’indagine anche durante la gravidanza, sopportando una pressione enorme.
La testimonianza di Goo Hara e vittima di “revenge porn”, ha permesso a Kang di identificare Yoon Kyu-keun come il poliziotto coinvolto nella protezione delle celebrità.
Le conseguenze e il futuro
Le rivelazioni hanno portato all’arresto di Jung, Choi e altri membri del gruppo, con condanne che vanno dai 18 mesi per Seungri e ai sei anni per Jung. Tuttavia, nonostante queste condanne, ex dipendenti e vittime sostengono che poco è cambiato nei club di Gangnam.
Le donne continuano a protestare per una maggiore protezione, mentre molti uomini si sentono ingiustamente presi di mira dalle accuse di abuso. Le giornaliste che hanno portato avanti il caso continuano a subire attacchi e molestie.
Questo scandalo ha sollevato un velo su un mondo oscuro, mostrando come potere e abuso possano prosperare dietro le luci scintillanti dell’industria dell’intrattenimento. La speranza è che questa esposizione porti a un cambiamento reale e duraturo nella protezione delle vittime e nella responsabilizzazione dei colpevoli.
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