Intervista a Gionata Caracciolo
La nuova intervista è a Gionata Caracciolo, un’intervista a Gionata Caracciolo, produttore italiano che ha composto per gruppi come i Super Junior, le Red Velvet, i VAV e, di recente, i CRAVITY.
Non molti fan conoscono come funziona esattamente la produzione di un album, potresti descriverci meglio il tuo lavoro?
Ciao a tutti! Innanzitutto vi ringrazio per questa intervista. Per me è un vero piacere poter rispondere alle vostre domande. Descrivere esattamente come funziona la produzione di un album è un processo un po’ lungo, ma per concretizzare, sicuramente posso dire che, solitamente, questo è un lavoro degli A&R di ogni singola agenzia. L’A&R è incaricato a raccogliere, ascoltare e selezionare le canzoni che vari autori nel mondo mandano per lo specifico artista. Una volta che sono state identificate le canzoni adatte, vengono “acquistati” i diritti di queste per poterle utilizzare.
Com’è iniziata la tua carriera nel mondo del K-Pop?
E’ cominciata verso fine 2012. Ero in vacanza a Malta con amici quando mi arrivò l’email dell’A&R della Trophy Entertainment dove chiedeva se fossi disponibile per la produzione del singolo di una loro solista chiamata Andamiro. Ascoltando da poco il Kpop, ricevere una mail del genere per me fu una grande sorpresa. Ricordo ancora che passai tutto il mese di agosto a lavorare su quella canzone per cercare di farla perfetta. Un rifiuto non era assolutamente nei miei programmi!
Perché proprio il K-Pop? Cosa ti ha spinto verso di esso in particolare?
Come si dice in molti casi, non sono io che ho scelto il Kpop, ma è stato lui a scegliere me!
Ho scoperto la musica coreana qualche mese prima di produrre la canzone citata sopra, così per caso, tramite un mio amico che mi mandò qualche link di YouTube. Venendo da un genere musicale diverso, cioè la musica da Club, il primo impatto non fu dei migliori. Lo trovati lontano dal mio mondo.
La magia però successe un paio di settimane dopo con una canzone in particolare che, sempre questo mio amico, mi fece sentire: IU “You & I”. Ora mi direte: “ma questo brano che c’entra con quello che ascoltavi prima?” bravi, bella domanda! In realtà assolutamente nulla, però melodicamente mi piacque immediatamente e il video musicale mi lasciò attaccato allo schermo per tutti gli 8 minuti. Da qui, lentamente, cominciò il mio viaggio verso il mondo Kpop.
Ci sono difficoltà nel lavorare a stretto contatto con una cultura così diversa da quella italiana? Se sì, quali sono?
Onestamente non sento particolare differenza. Tutti credono che i coreani siano diversi, ma io li ho sempre visti come “gli italiani dell’Asia”. Sono accoglienti e disponibili come noi. Inoltre, nell’ambiente musicale, il 90% degli addetti ai lavori parla inglese, di conseguenza sono già abituati a lavorare con autori stranieri e accettano le nostre abitudini. Spesso sono anche molto divertiti e affascinati da quello che facciamo e come ci approcciamo.
Qual è il segreto per scrivere o produrre una hit in Corea?
Magari lo sapessi! Avrei già scritto milioni di hit 🙂
Scherzi a parte, la cosa fondamentale è scrivere una BELLA canzone. Se la canzone è bella, troverà il suo spazio e verrà apprezzata, diventando di conseguenza una hit!
Hanno mai rifiutato un tuo lavoro? Se sì, perché?
Sì e anche spesso! Chi fa il mio mestiere, deve mettere sempre in conto che il rifiuto farà parte integrante della sua vita. E’ una cosa normale per diverse motivazioni… a volte la canzone non piace o semplicemente non è adatta al concept che stanno cercando al momento. Questo ovviamente non preclude il fatto che possa essere presa magari qualche anno dopo.
Sicuramente in questi anni hai avuto la possibilità di incontrare diversi idol di persona, c’è qualcuno che ti è rimasto particolarmente impresso? Perché?
Ho visto spesso le Dreamcatcher e devo dire che loro sono veramente fenomenali, ma l’incontro più divertente è stato con Eunwoo delle Hinapia (al tempo con le Pristin). Ci siamo incontrati per caso in sessione a Seoul e, in un momento veloce di saluti, sfoggiando il mio scarsissimo coreano, le dissi che ero un suo fan. Fin qui tutto ok, ma il problema è che in coreano, sia “fan” sia “penna” hanno una pronuncia quasi identica e considerando il suo sguardo un po’ stranito, mi è sempre rimasto il dubbio se per lei io sia un fan… o una penna 🙂
Abbiamo visto che hai scritto una canzone anche per un gruppo C-Pop, ti piacerebbe espanderti anche in quell’industria?
Penso sia un mercato molto interessante che inizia a ricevere parecchi consensi (come l’ultimo Idol Producer dove era presente Lisa delle BLACKPINK), di conseguenza, se dovesse capitare di avere altre canzoni in Cina, mi farebbe sicuramente molto piacere.
Hai lavorato con artisti molto diversi tra loro (girl group, boy group, solisti), hai una preferenza per una categoria o per uno stile in particolare?
Sono sempre stato affascinato più dai gruppi che dai solisti. Negli anni 90 ero un fan delle Spice Girls e dei Backstreet Boys e non è un caso che io abbia trovato la musica coreana molto più nelle mie corde rispetto a quella proveniente da altri paesi dove esistono soltanto i solisti.
Per ovvie ragioni, comunque, preferisco i girl group!
Qual è la canzone che per te è stata più complessa da creare?
Ogni canzone ha una sua complessità, anche perché nasce in un modo, ma in corso d’opera viene modificata così tante volte che alla fine rimane giusto l’idea iniziale. Diciamo che comunque una delle più complesse è stata Break All The Rules. La scelta dei suoni, gli incastri, la composizione…insomma, c’è stato molto lavoro, ma è anche una delle mie preferite.
Uno dei tuoi progetti più recenti è stato il singolo di debutto del nuovo gruppo della Starship, i Cravity. Cosa ci puoi dire di questa esperienza e di questa meravigliosa canzone?
Come accennavo prima, Break All The Rules è stata una delle canzoni che mi ha dato molte soddisfazioni in fase di produzione. Quando poi è arrivato l’interesse da parte della Starship e poco dopo la conferma che sarebbe stato il singolo di debutto del loro nuovo boygroup, devo ammettere che sono rimasto molto contento.
La canzone ha ricevuto ottimi riscontri e il mini album è, ad oggi, il più venduto del 2020 per un rookie group.
Se potessi promuovere una tua canzone K-pop quale sceglieresti e perché?
Purtroppo quelle che mi piacerebbe promuovere non sono ancora uscite 🙂 tuttavia, se dovessi scegliere tra quelle conosciute, direi Spotlight dei VAV. Nonostante abbia contribuito alla notorietà del gruppo, essendo loro dei rookie, è passata un po’ in sordina e credo meriti di essere meglio apprezzata.
Con quale artista ti piacerebbe collaborare di nuovo?
Onestamente? Con tutti. Ognuno di loro mi ha regalato momenti unici e sarebbe bello poter scrivere nuovamente per questi gruppi.
Se potessi scegliere un altro artista K-Pop con chi vorresti avere l’opportunità di lavorare?
Il fatto che io sia un super fan delle WJSN oramai è risaputo, soprattutto a chi segue le mie storie su instagram, dove posto sempre i loro cd, fanship etc e senza ombra di dubbio spero davvero un giorno di poter avere una canzone per loro, ma ci sono tanti altri gruppi che seguo e con il quale mi piacerebbe collaborare.
Hai qualche progetto in corso al momento di cui puoi dirci qualcosa?
Ci sono diverse cose in cantiere, ma purtroppo non posso preannunciare nulla. Nel Kpop vige il segreto di stato e se dicessi qualcosa, potrebbero lapidarmi 🙂
Avresti qualche consiglio per tutti i fan italiani che aspirano a lavorare nel mondo del K-Pop in futuro?
Il consiglio che posso dare è quello di crederci veramente, di non abbandonare mai anche se le cose sembrano andare per il verso opposto…anche quando tutto va malissimo, prima o poi le soddisfazioni arrivano. Certo, ci vuole una dose di talento e fortuna, ma la costanza e il duro lavoro premiano sempre. Nella mia esperienza personale, ci sono stati dei momenti dove sembrava che nessuno volesse le mie canzoni. Ho passato anni a comporre brani su brani, proporli con il mio editore a tutte le agenzie Kpop, ma nulla. Ero tentato di abbandonare tutto, poi improvvisamente arrivò una mail che cambiò la mia prospettiva ricaricandomi le batterie. Quindi sì, credeteci e perseverate per i vostri sogni.
Vorresti dire qualcos’altro ai fan della nostra pagina?
Intanto vi ringrazio per essere arrivati fin qui, è stato un piacere poter rispondere a questa intervista e spero sia stata interessante per voi. Se volete seguire quello che faccio, il mio link instagram è @gionatacaracciolo e grazie a voi di ITALY Lovers K-POP per avermi dato questo spazio!
Articolo di Federica Peltz