La cucina coreana e la teoria ei 5 colori

La teoria Oheng in cucina.

1d7af-060a40_30fbe07575b942d1b59eb96ff0f05a86mv2 La cucina coreana e la teoria ei 5 colori

Il taoismo provveniente dalla Cina è stato grande percursore per molte culture asiatiche ed anche la Corea del Sud non ne è stata da meno. La teoria dell’ Oheng, del vivere equilibrato, è arrivata persino a “contaminare” la tradizione culinaria di questo Paese.

L’Oheng, chiamato da alcuni anche “rapporto tra madre e figlio” rappresenta il ciclo naturale del mondo e di come ogni elemento nutra il prossimo con la sua esistenza, infatti è rappresentata da elementi della natura che vengono tradotti o ricodificati attraverso i colori:

NERO: per indicare l’acqua, l’inverno, il freddo e il salato

BLU: per indicare il legno, la primavera, il vento e il sapore acido o agre

BIANCO: per indicare il metallo, l’atunno, la secchezza e il piccante

GIALLO: per indicare a terra, la fine dell’estate, l’umidità e il dolce

ROSSO: per indicare il fuoco, l’estate, il calore e l’amaro.

L’esempio perfetto dell’influenza della filosofia dei cinque colori nella cucina coreana sono i Gomyeong (고명) le decorazioni, guarnizioni, a volte ripieni colorati che comunemente troviamo in tutti i piatti dove spesso l’uovo rappresenta il bianco e il giallo, il peperoncino e le giuggiole esiccate il rosso, i funghi il nero mentre il blu viene sostituito dal verde utilizzando cipollotto o sedano.

 

 

 

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