Squid Game 2: Park Gyu-Young è la Guardia 011

Park Gyu Young SQUID GAME 2

Con la seconda stagione di Squid Game, Netflix ha introdotto nuovi personaggi e colpi di scena inaspettati. Tra le nuove aggiunte al cast, spicca Park Gyu-young, attrice già nota per il suo talento in drama come Sweet Home e It’s Okay to Not Be Okay. In questo articolo esploreremo il ruolo e le dinamiche che rendono No-eul, il suo personaggio, uno degli elementi più affascinanti della nuova stagione.

[L’articolo potrebbe contenere degli spoiler]

Il personaggio di No-eul in Squid Game 2

Park Gyu-young interpreta No-eul: Guardia 011, un personaggio la cui storia si rivela più complessa e oscura di quanto ci si possa aspettare. Sebbene inizialmente sembri una semplice partecipante ben presto scopriremo che in realtà è la Guardia 011 con un ruolo chiave nei retroscena della competizione.

La storia di No-eul viene gradualmente svelata nel corso della stagione, scopriamo infatti che ha lasciato la Corea del Nord dopo aver aggredito un superiore e che vive in condizioni disperate nella speranza di ritrovare sua figlia rimasta in Corea del Nord. La sua determinazione la porta ad accettare l’offerta di diventare una guardia negli Squid Game, pur di guadagnare abbastanza denaro per ritrovare la figlia.

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Il conflitto morale di No-Eul

Nonostante il ruolo di cecchina, No-eul dimostra di rimanere legata alla sua integrità di essere umano rifiutandosi di lavorare nel laboratorio dedicato al traffico di organi e infligendo il colpo finale ai giocatori eliminati. Questo gesto testimonia l‘impegno nel preservare l’integrità dei giocatori, anche dopo la morte, evitando loro la vivisezione. Il rifiuto la porterà però a subire violenza e minacce da parte di altre guardie.

Perché crediamo che il personaggio di No-Eul sia importante?

No-eul non è solo una delle aggiunte più interessanti di Squid Game 2, ma rappresenta anche una riflessione sulla disperazione e sulla speranza. La sua storia tocca temi profondi come:

  • La ricerca della famiglia: il suo desiderio di ritrovare la figlia motiva ogni sua azione.
  • Il conflitto morale: la sua scelta di opporsi al sistema corrotto la rende un simbolo di resistenza.
  • L’empatia verso i giocatori: la sua comprensione del dolore dei partecipanti aggiunge una dimensione emotiva al suo ruolo.

Infine il suo personaggio ci porta a comprendere una dinamica che fino ad ora era ancora poco chiara: la selezione delle guardie. Scopriamo infatti che le Guardie probabilmente sono anch’esse persone in rovina tanto quanto i giocatori e No-Eul è stata ingaggiata per il ruolo ben da sette anni dal Frontman in persona.


Una cosa è certa, noi non vediamo l’ora che arrivi la seconda di stagione per scoprire l’evoluzione del personaggio e soprattutto quale sia il suo legame con il Frontman!

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